E fu sera e fu mattina e Dio disse: odio quando le sigarette mi cadono di sotto.
Al quinto giorno Dio creò la razza umana. Creò gesù 1.0, un essere a sua immagine e somiglianza ma un filo più brutto. Gesù l’androgino vagò per i campi da golf del paradiso terrestre per 33 anni, scrisse 23 libri di biologia, il dos, un ricettario “impara a cucinare le verdure con gesù”, fece ventisette miracoli tra cui trasformare l’acqua in pretzel, in caffè, in sigari cohiba, ma non ebbe figli.
A questo punto Dio disse: probabilmente gli uomini non sentono l’esigenza di procreare se non accidentalmente o fortemente stimolati.
La stessa notte Dio lasciò che gesù si addormentasse, gli prese una costola e ci fece Adamo.
Poi prese tutto il resto che rimaneva e ci fece Eva.
L’obiettivo era: dividiamo gli organi genitali e facciamoli incontrare accidentalmente.
Il processo di elaborazione di Eva fu estremamente complesso. I problemi base furono: 1. produrre un essere che sappia procreare quasi del tutto da solo ma non del tutto, e 2. produrre un cervello capace di dimenticare i dolori del parto. Tecnicamente, i dolori del parto si collocano in 20 neuroni chiamati i neuroni del parto, che, nel giro di due mesi dalla gravidanza, deflagrano nella testa della donna. In quel preciso momento, la donna in questione incrocia gli occhi, poi si ferma con espressione bovina perché si è dimenticata perché stava andando in salotto. Spesso qualche neurone attiguo si sciupa; come conseguenza, dopo la prima gravidanza alcune donne diventano miopi, si riempiono di vene varicose, si dimenticano perché hanno sposato un ominide peloso, si dimenticano di avere sposato un ominide peloso.
Alla domanda: è stato doloroso il parto? Una donna risponderà, con un margine di errore del 10%: “Si. Ma mi ricordo solo la gioia alla fine.
Non mi ricordo se la cosa vicino a me durante il parto era mio marito o un ficus beniaminus. No, forse era lui perché ad un certo punto ha vomitato nella cassettina del bisturi.”
Ricordiamo, già che ci siamo, le frasi più significative raccolte durante il pre-parto, proferite da donne con la penultima doglia in essere.
“vaffanculo a te e a tua madre”
“ la prossima volta lo fai tu, maledetto ominide peloso”
“gli altri figli li adottiamo, anzi no, li noleggiamo”
“io lo faccio e poi ti ammazzo”
Ricordiamo anche le frasi più becere del marito.
“ah, è una femmina? Peccato.”
“adesso è tutto finito cara” (sto cazzo)
“è finita la batteria della telecamera”
“esco un attimo a fumare una paglia”
L’ominide peloso dicevamo, errabondava nel paradiso terrestre da solo.
Ad un certo punto, al limite dell’esasperazione, notando che anche i fenicotteri avevano uno straccio di partner sessuale, salì sull’albero della conoscenza del bene e del male e gridò (riassumendo bene un tot di caratteristiche maschili): c’è figa?
E dio disse: si. Qui ce n’è a pacchi.
Quindi eva comparse dopo anni e anni di lavoro. Dio voleva riprendere in mano anche Adamo quando vide meglio la prostata, ma poi lasciò perdere dicendo: E’ già buono che non vi faccio crepare dopo il coito, ma dovete aiutare Eva a cacciare i mammuth.
Dio amava eva, che aveva un coefficiente maggiore di sue caratteristiche. Un po’ più beta adamo, un cromosoma Y fatto male che scorrazzava con il suo sopracciglio unito.
Poi ebbero dei figli. Adamo pensò che eva fosse miracolosa e divina. Si inventò il culto della donna, della Dea dispensatrice di vita. Dio doveva essere una femmina, l’estensione macrocosmica del corpo femminile. Disegnò vagine dappertutto, raccolse conchiglie a forma di vagina e le usò come simboli del divino per adornare il tempio della dea.
Poi, molto dopo il neolitico, mentre stava scolpendo una vagina di 60 metri, un serpente gli disse: guarda che mica ha fatto tutto da sola, la tua donna. Ricordi quello che avete fatto ieri dietro l’albero dei pretzel? Si, certo che vi ho visti, qui non c’è un cazzo da fare. Quella roba bianca che ti esce è il bambino in miniatura. Disse il serpente, che era alto uno e ottanta e camminava su 18 gambe bellissime e coltivava marijuana. (prima che dio dicesse: tu serpente, striscerai e comparirai in tutti i sogni come un simbolo fallico.)
Adamo: ah, non ho capito niente ma hai ragione.
Adamo, dopo 400 anni di riflessioni, capì il processo biologico della riproduzione.
A questo punto Adamo, per ridare dignità al suo sopracciglio unito si convinse che eva era solo una macchina scaldauova, e decise che in quanto scaldauova la donna dovesse stare a casa, completare al massimo la terza elementare per saper scrivere una lista della spesa e fare più figli maschi possibile per tramandare il suo cromosoma Y. Che dovesse essere casta e coprirsi ogni centimetro di pelle, non guardare mai gli altri uomini in faccia se ce ne fossero mai stati, e che invece gli uomini potessero scoparsi tutte le donne, domestiche comprese, le pecore e gli altri uomini in caso di necessità sessuale.
Dio, immaginando il ‘68, decise di affrettare in tempi e li buttò fuori dal paradiso terrestre.
Caino e Abele, i nickname di Cane e Agnello, diventarono grandi. A pagina 89 della bibbia stanno arando i campi e pascolando greggi, soli al mondo.
A pagina 90 trovano un hotspot wireless. Girato l’angolo, un macdonald’s con 40 bmw in fila.
La Bibbia è molto chiara su questo: Caino ammazza Abele per noia, poi gira l’angolo e trova il paese di Nod, diecimila abitanti minimo.
Eva, incazzata come una bestia per il pre-mestruo, salì sul tetto durante una notte insonne e disse a Dio: ma cazzo. Mi hai fatto parlare 600 anni con un deficiente e mò scopro, quando ho le tette mosce, che c’è il Palatrussardi a 100 metri dalla mia capanna?
E dio, che al momento era al concerto dei Depeche Mode, disse: Scusami. Ma il grande fratello danese cominciava ad essere noioso, ne volevo uno tutto mio nel mio granaio.