Uno dei vantaggi dell’insonnia è la gestione accademica della labirintite.
Fino a quando vedi il tuo gatto camminare sul soffitto e cerchi di uccidere una mosca sul monitor del portatile facendole doppio clic, rientri nella prassi quotidiana.
Poi un giorno una suora bianca a bordo di una panda bianca con sigaretta alla bocca ti sorpassa sulla milano meda a 180.
Ora. La prima cosa che pensi è che si tratta di Dio travestito, in ritardo per la Signora in Giallo su fox crime.
Ma dieci minuti dopo, un’altra suora, un’altra panda.
Pensi che questa è la puntata in cui la signora in giallo sbrocca e va in giro a spaccare parabrezza dopo dieci anni di bon ton. Acceleri. Ma hai dietro un’altra suora.
Pensi a un’emergenza-suore a Meda. Una convocazione. Si trovano in 20 e il boss decide chi diventa capo-famiglia.
Poi ti accorgi di essere ferma.
Quando la labirintite raggiunge certi livelli e cominci a vedere i caprioli saltellare sulla corsia di sorpasso, devi fare due cose:
1. mentire fortemente a te stessa
Convincendoti temporaneamente che è tutto normale, permanendo in uno stato di grazia fino a quando arrivi a casa e collassi.
2. evitare un qualsiasi disturbo che potrebbe far crollare il tuo stato di grazia claudicante.
Per esempio accendere la radio e sentire accidentalmente la voce di uno che commenta una partita di poker come se fosse football americano.
Evitare di pensare che stai guidando una macchina.
Evitare di pensare a te stessa come un essere umano: tu sei un tramezzino al formaggio, un tramezzino al formaggio sereno.
Arrivi a casa, serena. tramezzino.
Parcheggi a T (freno a mano), apri la portiera.
Quando il tacco tocca a terra, lo stato di grazia crolla e se non vomiti perdi conoscenza.
Quarantena.
Quello che fai nello stato di quarantena è rivedere il padrino undici volte. Peccato che senti le voci dei doppiatori come se fossero alterate dall’elio, o voci di putti di 4 anni.
In ogni stato di quarantena c’è sempre una persona – tua madre- che arriva con la polenta e funghi dentro una casseruola.
Ti fa tutte le domande di rito (hai pulito la cucina? Perché non metti i vestiti nell’armadio? Perché non butti quelle scatole fastidiose? – Perché dentro quelle fottute scatole c’erano schede video e masterizzatori, e se ti ricordi bene tu mi hai cestinato la scatola del vaio inclusa la garanzia)
Ma non hai parole. E poi lei, superfiorella, ti rassicura.
-Comunque non preoccuparti per la tua sinusite cronica, è genetica.
Tuo nonno ce l’aveva sempre, e soffriva di labirintite ogni tanto.
Poi un giorno soffiando il naso ha tirato giù un etto di sangue, e si è sentito meglio.
E ah, da quel giorno ha perso completamente l’olfatto.
Ciao cara, dormi bene.