Performance live dilazionata dall’anno undicesimo al quattordicesimo in occasione Feste Adolescenziali, era Per Elisa di Beethoven suonata al pianoforte, con una benda che mi copriva gli occhi, un vestito alla Jessica Rabbit e bondage elaborato, davanti a intere scuole medie smarrite.
Scremando, verità è che la suonavo bendata davanti a gruppi di consumatori elementari di tramezzini, per lode sbrode agonismo e estetica. Poi col tempo e le guerre si diventa più dark meno cartoon e meno tribute, e ci si ritrova a suonare un nocturne di chopin, nel buio fitto delle 3 di notte, da sola.