Durante una dislocazione feng-shui in mansarda, cadono dalla libreria, nell’ordine:
un pacco postale marzo 2003 con la scritta “urgentissimo barra urgentissimo”, sigillato.
un succo d’arancia ACE plus del 96 pieno a metà.
un volume intitolato sussidiario di scienze, con etichetta Seconda Media.
Pensi per un attimo ad A.Fleming poi rimetti al suo posto l’ACE plus. Tra 23 anni troveranno un prugno in salotto.
Considerato che tra numerici quattro minuti hai un appuntamento di lavoro in piazzale Loreto, ti siedi comodamente sul pavimento e apri pagine a caso del sussidiario delle medie.
Prima pagina casuale. I boscimani.
E’ statistico che dai 7 ai 15 anni non si faccia altro che studiare boscimani. Ogni caratteristica base dei boscimani è l’unità di misura di tutte le materie scolastiche. E i boscimani attualmente in vita sono quattro. Vivono tutti in viale jenner a milano e cercano di venderti l’incenso che tiene lontano il dio nacchera dall’area notte della casa.
Seconda pagina casuale. Leggi.
“Per questo esperimento hai bisogno di un uovo crudo e di un recipiente in polistirolo. Utilizzando il polistirolo crea una protezione per l’uovo. Esamina quindi i danni subiti dall’uovo quando cade con e senza la protezione. In un incidente di bicicletta o di skateboard, il casco protegge il cervello allo stesso modo.”
sottolineando skateboard e dimenticandosi di aggiungere “guidando una ruspa a benzina super sarete al sicuro”.
Sei indecisa se andare a prendere un uovo nel frigorifero. Non resisti a nessun tipo di prova scientifica guidata.
Pagina del cervelletto.
Frase evidenziata in verde.
Il cervelletto importa segnali visivi, acustici, tattili e vari altri, ed esporta comandi motori.
Qualcuno di molto peso per la mia formazione culturale, non mi ricordo se una supplente irregolare di biologia, piero angela o freddy mercury, diceva che il cervelletto durante il sonno isola la coscienza dai rumori non preoccupanti.
Per esempio. Una madre sente il pianto del suo bambino e non il tonfo del suicida dal terzo piano.
Per esempio. Io dovrei sentire l’odore della mia mansarda che brucia e non lo stormo di omini urlanti all’asilo di fronte.
E invece no. Tutti quei piccoli coglioni che trovano ancora un significato nello scivolo trapassano il mio cervelletto e arrivano dritti alla sede del fastidio.
Precedente.
Ore 9.30 am mi addormento inspiegabilmente in tempi brevi.
Tempo due minuti una probabile cintura nera di 70 anni butta giù la mia porta con un calcio secco. Mentre gli addetti gli ingessano la gamba, nove persone e un prete in formazione romana, con gli scudi a tartaruga entrano in mansarda gridando “al fuoco”.
In effetti nel torpore del predormiveglia il mio cervelletto sciupato dall’asilo sacrocuore attiva l’olfatto. Percepisco nettamente odore di bruciato.
Mi alzo dal letto. Il prete alla vista di una donna che ha smesso a 8 anni col pigiama accenna all’atto di dolore, poi si butta sui pistacchi nell’anticamera. La compagnia dell’olfatto gira per casa mia in formazione senza trovare l’epicentro dell’incendio. dopo cinque minuti di confidenza c’è chi comincia a prepararsi un toast e chi si arrabbia per la carenza di semolino in cucina.
Poi qualcuno al primo piano avverte che ha carbonizzato la cotoletta.
L’allarme cessa e con estrema gentilezza mando affanculo la compagnia alla vista di due tacche in meno di lagavulin in bottiglia.
Dopo 45 minuti di ventola forza 3 piango l’assenza di incenso dei boscimani.
Le spoglie della cotoletta abitano la mia mansarda ancora per ore.
Poi apro l’armadio. Tiro fuori un cohiba. E vinco.
Dopo sette tiri di cohiba il cervelletto non importa più neanche il segnale olfattivo di un cadavere di tre giorni.