28.6.03

Il nubifragio si infiltra nelle tegole, scivola a mulinello tra le fenditure e scola dai finestroni avvedutamente spalancati alle ore 19.30.
ore 4.50.
cerco le chiavi.
Dall’interno della mansarda un ufficiale della marina mi apre la porta. Coglie nella mia dilatazione pupillare il classico fascino della divisa, propria di una generazione nutrita dalle concupiscenze di kelly mcgillis
Spengo la sigaretta gettandola in acqua.Bottiglie vuote di könig pilsener emergono pittoresche dal pavimento inondato.
Il mio esame di latino 1999 galleggia vicino al pianoforte.
Per indolenza decido di adeguarmi alla nostra natura anfibia primordiale e quest’ultima mi rammenta alcuni obblighi domestici
indumenti eterogenei stazionano in lavatrice da tempo immemore.
La apro.
Stendo i re magi, Giuseppe, Erode e il muschio. Ritrovo il mio abito di battesimo.
Il piumone storico invernale conferma di avere capienza 100 litri e affolla l’intera cucina, impedendone l’accesso.
Il deumidificatore giace suicida nella vasca da bagno, parole insensate scritte sullo specchio- errori di verbi ausiliari.
Accendo la ciabatta del pc. Un piccolo corto promuove il famoso blackout in aspettativa questo pomeriggio. Si spegne la pianura padana. Scuse a tutta la forza lavoro lombarda per il ritardo.