speri che un dio qualsiasi, occidentale o orientale, ti faccia svegliare una mattina da una parte o dall’altra del tetto. invece sei sempre in mezzo, seduta scomodamente sullo spigolo.
e non hai timore di scegliere il lato, ma l’inquietante angoscia di doverti autoconvincere che l’altro sia sbagliato, senza pensarlo veramente.