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Dopo i classici crampi del buongiorno autunnale e il rifiuto corneo di adempiere a uno dei cinque sensi fondamentali, la decisione di dedicare una domenica intera alla venerazione del nulla si avvicinava al nirvana. Ma sfumava, di fronte alla finestra di cute ftp, alle ore 23.00.
La mia organizzazione matematica riguardo il palinsesto domenicale cominciava con un’atarassia pomeridiana, seguita da colazione apatica sotto il piumone con colonne sonore esenti da ricordi fotografici. Continuava poi nella scelta oculata di un dvd ignorante americano sotto la media, esonerato da materie che potessero corroborare la mia mente per un solo istante.
Ma una cosa non calcola mai il potenziale cervello che vuole restare archivista e deserto per ore: la fottuta forza sovversiva degli sms.