8.11.04

A Milano c’è la fiera del Tonno che va da maciachini a via sabina.
70 minuti di traffico sulle corsie preferenziali, un anziano con treppiede supera una M3 e attraversando insulta bush. Dietro la fila si inchioda un’ambulanza. Due paramedici aprono lo sportello posteriore, prendono in spalla la branda con un ferito e si mettono a correre per viale abruzzi.
Semaforo verde. fermi.
Se in una coda cominciate a sentire la parata crescente dei clacson, quella che ha iniziato sono io.
Anche per un cazzo.
Uno degli attori del buono, il brutto e il cattivo mi bussa al finestrino, scusa, fumi?ne hai una?
Gli regalo il pacchetto di lucky strike che il distributore mi ha consegnato al posto delle barclay. Tò.
Il fornitore del distributore automatico di via Dante a Cantù ha la convinzione che nessuno veramente acquisti barclay per scelta. Quindi inserisce di tutto, dai disegni dei figli che frequentano la scuola materna alle tavolette del kukident. Un venerdì mi ha espulso un’arancia.
Le lucky strike sanno di piedi. Bbc mi guarda come guarderei io Ferruccio Amendola, e capisco che è anche la sua marca preferita. Intanto, per distrazione, davanti a me si è aperto un varco di strada quasi di quattro centimetri.
Parcheggio nei dintorni del foyer. Nei 300 mt di carreggiata deserta e buia che mi separano dal locale, vedo la pizia. Ora, considerando la mia diottria, le lenti autoprescritte e che al buio vedo come la macchina fotografica digitale (pixel verdi e rossi), io vedo la pizia.
In realtà la ragazza, Eleonora se ricordo, se la prende moltissimo perché nessuno le hai mai detto ciao, tizia.
E le dico che io chiamo tutti tizia o tizio e saluto gli sconosciuti per educazione familiare.
Ore 20 Vane mi accompagna come un cieco verso l’entrata.
Spiritum sotto i vestiti ha già il pigiama.
Fondamentale il coefficiente di attenzione che si respira nel locale. Un ragazzo, clone involontario di silent bob, cerca di fare l’estrazione dei numeri per regalare i software dell’anno, photoippica98, bgeorg64, SpaceInvaders. Al secondo numero si accorge di essere solo al mondo e comincia a buttare in aria le scatole e i freedrink. Poi esce dal locale con una mazza e va a spaccare i finestrini delle macchine parcheggiate.
Verso una cert’ora il blackout parziale. Le cameriere anziché ritirare i piatti con il risotto afferrano parti basse a caso e le trascinano in cucina. Nessuno si oppone. L’unico tavolo illuminato è quello di Loredana e Scarpa. I camerieri assegnati a quel tavolo posano le portate con le bighe e i cavalli, vestiti in smoking. Qualcuno dice di aver visto un cameriere portargli 6 astici vivi da scegliere. Loredana è l’unica persona al mondo che può dire porca-paletta senza che io abbia voglia di bruciarmi viva.
L’indignato, che sotto è un culturista, traina una telecamera da 28kg e riprende il pavimento per 45 minuti. O almeno è quello che dirà quando troverà il suo cavallo decapitato tra le lenzuola.
Ah. Io.
Io ho lasciato la mia borsa aperta su una sedia per tre ore.
All’interno chiavi della macchina e seconde chiavi della macchina (saggezza), 80 euro, due blister di valeriana uno di stilnox, 7 accendini un cellulare caduto 34 volte e bagnato 3, una card del padrino dove fredo piange davanti a marlon brando trivellato, carta di credito, bancomat con scritto dietro in indelebile il codice, chiavi di casa con il portachiavi a forma di mappa per trovarla.
Ecco, per dire, quando l’ho ritrovata, c’era tutto.