Neve.
Mentre la cammellata di dieci bmw serie 3 avanza per la novedratese in retromarcia, tutte legate con una fune trainata dalla metafisica, mio fratello con fiat punto del 95 sorpassa su due ruote a 120km/h la fila, cantando fratelli d’italia.
Io. Sospinta da eroismo tento la performance della rampa del paese antecedente al mio.
Ai lati della strada, diciotto lupi della steppa con berretto scaldaorecchie ruotano la testa a 30°, braccia conserte, seduti con espressione da sala d’aspetto del ginecologo.
All’attivo c’è solo una ruota che gira tra le due posteriori, l’altra è immobilizzata per motivi personali. si devia a sinistra verso il muretto.
Ora girano tutte e due ma non si avanza di un centimetro.
Ora si fermano entrambe e si scivola indietro, assenza di acceleratore. Ad un’attenta analisi, assenza di ogni comando. Rimane Dio a governare la mia trazione posteriore.
Cosa fare: mettersi a braccia conserte e aspettare.
Quando rinvengo, sono scivolata indietro fino alla farmacia.
Cosa fare: comprare valium con una ricetta del 2001.
Chiamare l’unica persona che ha portato una donna incinta al nono mese in un rifugio di montagna con l’alfetta trazione posteriore, valicando crepacci e laghi di ghiaccio.
Alla partenza della spedizione suicidio, i due neo sposi, vedendo gran cherokee tornare indietro a 5km/h con vestiti sporchi di vomito panna e funghi, non si erano scoraggiati.
Il fatto che ogni famiglia dotata di jeep alzava le mani gridando di tornare indietro non rappresentava un ostacolo al raggiungimento del ghiacciaio della morte.
Poi una voragine. Le due ruote posteriori nel vuoto.
La donna incinta che si accarezzava la pancia.
Io, dentro la pancia, che mi sentivo accarezzare il culo.
Chiamo al telefono mio padre, supergianni.
Come kirk chiama spock.
Io sono solo umana.
In questi casi di emergenza sportiva mio padre ha un’efficienza da telefilm americano.
Arriva su un’auto muletto di cui insabbierà l’esistenza e corre verso di me con scarponcini neve anticriptonite massima aderenza. Ha già fatto delle macro in excel durante il viaggio e studiato la tattica di evacuazione, io sto nei sedili posteriori con Grissom a fare peso.
Fa un paio di prove in zona pianeggiante, il tanto per decidermi a tornare a casa a piedi.
Ma lui no. Lui, J. Cloude V. Damme, ride.
Procediamo con moto oscillante per la salita.
Non è il motore che fa avanzare l’auto, è l’entropia.
Io, che conservo nel cervelletto un incidente non recente ma traumatico su neve, mi sto cagando in mano.
moriremo tutti è il mio mantra per otto minuti.
Mentre JCVD si diverte osservando come la macchina si muove in orizzontale senza più controllo, mio fratello con fiat punto del 95 ci gira intorno a cerchio cantando la sigla di quark.
Quando vedo il mio cancello di casa, magari arrivo solo ferita è il mio mantra per due minuti.
E mio padre lo fa.
Gridolino pre-lancio a inizio pista di discesa libera, freno a mano.
Due cm a destra dal cancello, tre cm a sinistra dal muretto, rotazione di 180, fosbury e cerchio di fuoco. Box.
Dopo aver rischiato di distruggere una bmw e di commettere figlicidio, esce dall’abitacolo dal finestrino e dice: “scusa se vado di fretta, ma adesso inizia la seconda parte di un film di stallone.”