Kill tiscali vol.1
Quando DOPO UN ORA VIRGOLA QUARANTACINQUE il cordless smette di inviare vibrazioni acid-olbia-jazz sul mio ventre (il ricevitore, appoggiato sull’addome crea una cassa di risonanza che mista all’odio rende percepibile all’orecchio umano i suoni emessi) (vale solo in presenza di ovaie in fase feconda) (vale solo con grandi quantità di odio)
Risponde l’assistenza con voce estiva.
Nella mia attesa statica sempiterna devo aver immobilizzato le connessioni nervose delle corde vocali.
Passo due minuti persuadendomi “muovi quella cazzo di lingua”
Mi stimolo con il sottobicchiere del nescafè.
“salve.”
Uno dei tazenda mi saluta come se fossi nel periodo di prova di Figurella Center. Gli comunico la mia condizione sociale di nemico, e passa al lei.
Descrivo il mio passato affettivo con il supporto tecnico di tiscali, per un totale di sei ore di Carasau Blues e gli chiedo di aspettare me, per un attimo. Non può rifiutare.
Lascio la cornetta sulla scrivania, parto per Okinawa e compro un lanciafiamme all’osteria “Century Gothic”, grazie alla parola d’ordine (ipercoop) riferita al mercante di borlotti secchi per il bingo.
Sull’aereo sono seduta vicino al ragazzo dal kimono d’oro 5, quarantotto anni e due by-pass, e da Sampei che vuole due di quelle pastiglie che ho preso io per dormire. Non si sveglierà mai più.
Torno, recupero il ricevitore.
Chiedo perché da quando ho l’adsl non riesco più ad accedere al sito wrestling-sex.com e poi il suo indirizzo di casa; lo salvo in pdf e torno a malpensa, direzione Cagliari.
To be concluded-