chi possiede il ganglio nervoso dell’autolesionismo inconscio non ama girare illeso.
Perché sa che è imminente the big one.
Il campanello di allarme suona quando da più di una settimana né ecchimosi né lesioni traumatiche si proiettano sullo strato epidermico.
Ma la mia tranquillità derivata dalla lenta cicatrizzazione della nocca si rivela impulsiva.
Metto sottosopra il mazzo di 7 rose pervenutomi venerdì in ufficio da Mr. Perfezione per farlo seccare. Un’ora dopo sto attraversando il salotto per lanciarmi sul fornello elettrico, determinata a spegnerlo dopo 50 min di trascurata vaporizzazione (mezzo litro di acqua per il thè > evaporazione completa: 1,2 h) (30 cl di acqua per il thè > evaporazione completa e padellina combusta: 45 min) (statistica > numero padelline bruciate: 8, numero vicini lagnosi: 1)
Nella violenza inconsulta mi imbatto nel fascio di spine e ricamo la mia coscia destra.
Odio accostarmi scenograficamente a gesù.