L’anno scorso, casamadre. Ore 14.30 di un pomeriggio di luglio.
Superfiorella allinea le sloggy in ordine decrescente di volgarità e le impila in valigia. Ripassa i testi dei greatest hits dei tazenda e intinge l’orosaiwa nel decaffeinato.
Sceglie l’orosaiwa liscio di fronte ai butter cookies danesi, davanti ai frollini ripieni di galak e ai cantucci elite perché per Superfiorella l’orosaiwa è sacro. Si racconta che a una cena di gala a Parigi abbia aperto la confezione al tavolo e li abbia fatti a pezzi dentro la crème pâtissière.
A nove anni con rigoroso fiocco e fontanella in testa correva per prati e per immissari del Po con sua cugina Frodo. Scalze, contribuivano ad estinguere le rane nel fiume seveso, che adesso è un flusso di acqua ocra e ci pensa lui. Poi, stremate, raggiungevano la casa della cugina. Mamma Frodo preparava winston tea e orosaiwa per la figlia, apparecchiando scrupolosamente la tavola per uno. E mia madre, in piedi, guardava gli orosaiwa come un terremotato guarda Lunardi.
Poi Frodo, a pancia piena con nuova belligeranza gastrica la trascinava ancora nella guerra agli anfibi. Da trent’anni il sogno di mia madre è comprare gli orosaiwa all’ipercoop e farli passare alla cassa dove Frodo è commessa.
Squilla il telefono.
Ufficiale Giudiziario: Lei è la moglie di x x?
SuperFiorella: si, mi dica.
Ufficiale Giudiziario: Posso parlare con il signor x?
SuperFiorella: non c’è, è in banca.
Ufficiale Giudiziario: Suo marito deve presentarsi il 4 luglio al tribunale, per testimoniare, se necessario, sul conto di un suo cliente, x x.
SuperFiorella: ….??…. no, lei è matto. Io al 4 luglio parto per la Sardegna.
Ufficiale Giudiziario: signora, si deve presentare per forza, dovunque lei sia…
SuperFiorella: senta, noi torniamo a fine mese dalla Sardegna, faccia lei.
Click.
Figlia secondogenita: mamma.. chi era?
SuperFiorella: nessuno. Hanno sbagliato numero. Cercami in bagno la crema protezione sette.