27.2.04

L’anno scorso, casamadre. Ore 14.30 di un pomeriggio di luglio.
Superfiorella allinea le sloggy in ordine decrescente di volgarità e le impila in valigia. Ripassa i testi dei greatest hits dei tazenda e intinge l’orosaiwa nel decaffeinato.
Sceglie l’orosaiwa liscio di fronte ai butter cookies danesi, davanti ai frollini ripieni di galak e ai cantucci elite perché per Superfiorella l’orosaiwa è sacro. Si racconta che a una cena di gala a Parigi abbia aperto la confezione al tavolo e li abbia fatti a pezzi dentro la crème pâtissière.
A nove anni con rigoroso fiocco e fontanella in testa correva per prati e per immissari del Po con sua cugina Frodo. Scalze, contribuivano ad estinguere le rane nel fiume seveso, che adesso è un flusso di acqua ocra e ci pensa lui. Poi, stremate, raggiungevano la casa della cugina. Mamma Frodo preparava winston tea e orosaiwa per la figlia, apparecchiando scrupolosamente la tavola per uno. E mia madre, in piedi, guardava gli orosaiwa come un terremotato guarda Lunardi.
Poi Frodo, a pancia piena con nuova belligeranza gastrica la trascinava ancora nella guerra agli anfibi. Da trent’anni il sogno di mia madre è comprare gli orosaiwa all’ipercoop e farli passare alla cassa dove Frodo è commessa.
Squilla il telefono.
Ufficiale Giudiziario: Lei è la moglie di x x?
SuperFiorella: si, mi dica.
Ufficiale Giudiziario: Posso parlare con il signor x?
SuperFiorella: non c’è, è in banca.
Ufficiale Giudiziario: Suo marito deve presentarsi il 4 luglio al tribunale, per testimoniare, se necessario, sul conto di un suo cliente, x x.
SuperFiorella: ….??…. no, lei è matto. Io al 4 luglio parto per la Sardegna.
Ufficiale Giudiziario: signora, si deve presentare per forza, dovunque lei sia…
SuperFiorella: senta, noi torniamo a fine mese dalla Sardegna, faccia lei.
Click.
Figlia secondogenita: mamma.. chi era?
SuperFiorella: nessuno. Hanno sbagliato numero. Cercami in bagno la crema protezione sette.

25.2.04

Festa di Laurea di cugina85.
sconvolta dall’ingiustizia di un 85 arbitrario e non previsto, la vedi aggirarsi nel privée riservato alla massoneria ingegneri minute maid con il suo bicchiere di ace, esponendo le causali del suo disappunto. Le fai i complimenti mentre versi di nascosto 20cl di rum nel tuo ace di protocollo, motivando la superiorità morale di un 85 a un 110 screditato dal bacio accademico. Lei inizia a riassumerti la tesi, in una discoteca , mentre percepisci l’intro di YMCA dei village people.
L’inferno dovrebbe essere questo, se non è un piazzale sconfinato di tombini a sponde larghe mentre indossi tacchi a spillo metallici.
Cerchi di deviare il discorso sul sesso o sulla merda, ma lei ti guarda come se fossi il cartello Attenzione Passaggio Caprioli e torna in streaming. Ti guardi intorno.
Il clan ingegneri si è disposto a gruppi congruenti nel privée, ognuno formato da tre persone disposte a triangolo isoscele, ognuno espone la propria tesi in senso orario.
Tuo fratello si aggira con la felpa Pennywise e un litro di birra, lo trascini vicino per creare diversivo e nesso isoscele. Lui per premura fraterna ti informa che la tua maglietta è strappata, e se non è strappata allora è assolutamente inaccettabile, e cerca di coprire le parti scoperte con la sua giacca Pennywise. Lo stimi per la sua discrepanza sociale. Stai per discendere il palco dell’area vip ma un gruppo di cinque ingegneri ti riconosce. Ciao, sei la cugina di 85 verooo, io sono 93, io 91, io 100, io 87 ma con disappunto. Tu sei laureata?
Scappi dal palco rialzato cercando disperatamente adulti che non abbiano superato la terza media senza necessariamente ripiegare sui buttafuori. Ti inseguono scendendo gli scalini disposti a spina di pesce, con in mano una corda per evitare di smarrirsi tra le duecento persone anonime e non addottorate del locale. Avanzano in fila circospetti e faziosi per almeno quindici metri.
Dal microstanzino del guardaroba esce una signorina con una torta di sei metri, con la scritta: “Laureati in Ingegneria Gestionale Laboratorio di Calcolo Parallelo Dipartimento di Elettronica, Informatica ingegneria e fisica dell’ambiente” Gli ingegneri angosciano, ruotano a 90 CCW e la inseguono tenendo stretta la fune. Risalgono il gradino vip e i loro volti si distendono. Appoggiano la corda sul divanetto dove tuo fratello sta dormendo abbracciato alla birra. Si contano: quattro.
Un corpo di ingegnere si sporge dalla balconata gridando nooooooooooooooooo annaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Una di loro è dispersa nel volgo. Non la ritroveranno né la cercheranno mai per non affrontare un’altra volta il suolo agricolo, e lei scapperà con il buttafuori di colore.
Considerato che un’ora di pubbliche relazioni per oggi tracima il limite sostenibile, risolvi di uscire dal locale. Intanto il vocalist fa presente che al bancone si beve gratis, drink offerto dalla discoteca. Cerchi tuo fratello. Lui è in ginocchio sul bancone, a braccia aperte e con la bocca spalancata, innaffiato dal rum che una figa discretamente seminuda sta irrorando con l’erogatore. Ti giri. All’uscita venticinque ingegneri tenuti insieme da una fune pagano alla cassa.
Senti l’inizio di una canzone di Frou Frou e nell’attesa vai a versare il tuo negroni nella consolle.

24.2.04

Milano-meda, 21:03
Un serpente di alluminio che avanza a 70 km/h
Corsia di sorpasso: vuota.
Procedi in accelerazione guardando gli automobilisti alla tua destra con manifestazioni di scherno, ostilità, ludibrio, sondaggio, assistenza sociale.
Dopo un km da ritiro patente realizzi che a capo della feder-idioti del lunedì c’è una bravo della polizia. Contieni l’espressione facciale da risentimento per l’amministrazione pubblica.
Conteggi i cv di una bravo.
Ti fermi alla prima area di sosta, esci dalla macchina con il coltello da cucina in dotazione sulle bmw nere.
Schiodi la targa posteriore e quella anteriore e le butti sul sedile passeggero.
Ti accendi una sigaretta e rientri in corsia. Sorpassi a 190 la bravo e butti fuori dal finestrino la cintura di sicurezza. Poi, quando dallo specchietto la vedi chiaramente in accelerazione, ti precipiti all’uscita “Palude brianzola sud”, e ti butti nella nebbia.

23.2.04

farmacia.
Parcheggiando vedo entrare prozia e consorte; grado di parentela: soddisfacente.
Mi avvicino al bancone acquisendo priorità e chiedo : “mi dà due dozzine di siringhe sterilizzate, una lavanda vaginale Angelini Grandi Problemi e gli psicofarmaci, i miei”

13.2.04

Ore 21, Casamadre.
La cena di presentazione ufficiale del neo fidanzato di mia sorella è già al risotto al radicchio.
Apro la porta con un’ora di ritardo, Madre Coraggio si affaccia dalla cucina con mestolo ammonitivo. Serra i denti, mi mette in mano un pacco postale e un piatto di risotto per consumarlo velocemente in piedi e allinearmi alla tempistica degli ospiti.
Si asciuga le mani nel grembiule natalizio, con quattro pupazzi di neve e la scritta rossa “Let It Snow”.
Fisso inebetita il grembiule, pensando a:
1.vorrei uno Stitch gonfiabile alto almeno mezzo metro per metterlo in vasca da bagno.
2.ho solo due sigarette ma forse ne trovo un altro paio del 2001 sotto i sedili della bmw.
3.in questo momento il mio unico amico è il muller alla vaniglia.
Madre Coraggio: ma cosa guardi? Cosa rimugini? Si, è un grembiule di Natale ma è comodo, non credo che gli ospiti si siano ritenuti offesi (sguardo a neo-fidanzato), o sbaglio? (secondo sguardo)-pausa-(no, non sbaglia signora), quindi cosa c’è?
Arkangel: mamma. cosa vuol dire let it snow?
Madre Coraggio: come cosa vuol dire??? PUPAZZO (=let) DI (=it) NEVE (=snow), pupazzo di neve.
Ah, ecco.
Apro il pacco postale.
E’ un autovelox con il mio nome sopra. Con la lettera del distretto: è suo, se lo tenga a casa.
Guardo il radicchio sospettosa e cerco di dare una mano a mio padre con il terzo grado.
Il NeoF enuncia di stare per intraprendere carriera militare in marina e guadagna cento miei punti personali mentre madre coraggio finge ammirazione afflitta.
“allora marine, mi dici per favore a quanti anni ti sei fatto la prima sega, a cosa pensi quando te le fai adesso e se fai sul serio con mia sorella”
No, mi sono trattenuta.
D’altronde il mio consiglio di entrare in bagno dei miei e uscire in accappatoio, e precisamente con quello deluxe con nome e cognome di mio padre cucito sulla tasca davanti non l’ha voluto seguire, e neanche il mio caldo suggerimento di presentarsi in divisa per il mio bene emotivo.
Dopo ore di colloquio e test psicologici una cosa risulta evidente. Nessuno di noi riuscirà mai a trovare il vero sostituto di Mirko dei Beehive.
Abbandono al caffè e torno in mansarda a finire la torta-miracolo lamponi e gelato nel freezer.
La targhetta di plastica marrone delle tre marie infilata nel tortino come se fosse un pezzo di cioccolato fondente è buonissima.

10.2.04

Ore 3.40
Il custode notturno della sede RAI lecca la confezione bipak dello yogurt a coagulo intero con prugna e galoppa verso il WC per signore con sottobraccio Class.
Dal corridoio sente un rumore nella sala 61C, si ferma, tocca il silicio della sua vecchia beretta e apre lentamente la porta.
Nessuno. Passeggia.
Esamina un monitor apparentemente acceso, tocca la tastiera e appare lo screensaver di mara venier in pareo.
Esce gobbo e meditabondo dirigendosi al vespasiano femminile.
Venti minuti dopo è lì davanti a installare simcity 3000.
Apre la cartella “crack”. Prende readme.nfo e cerca di aprirlo con Registratore di suoni, poi trasporta keygen.exe in Calcolatrice. Si gratta le gonadi. Fa partire il gioco.
La workstation muore, non dà segni di vita. Lui sbuffa e trova un bottone con scritto sopra RESET.lo preme.
Ore 4.00
In tutte le televisioni nazionali parte la pubblicità su rai1, interrompendo “il mio nome è Scopone e faccio sempre cappotto” film western Spagna 1972, con sommesse grida di afflizione esalate dagli ospizi della penisola.
Il custode finisce di leggere l’articolo “Mammella Status symbol” su Class e scostando la testa vede sullo schermo un elenco di film e la scritta: programmazione interrotta. Avviare.
Clicca su Boondock Saints, The, 1999, classificazione: violento, e mette le mani sui tasti cursore della tastiera, sperando di giocare finalmente a sparare in chiesa.
Niente.
Deluso cerca nei cassetti una chiavetta di qualche dipendente per bere alla macchinetta il capciocc con brioche per accumulare punti magoG.
Ore 4.10
Su rai1 inizia The Boondock Saints.
La rai acquisisce senso e risale le classifiche.

9.2.04

Considerando che sono stata radiata da ogni palestra di kickboxing per aver reso quasi calva la mia avversaria, nonostante a mia discolpa va detto che portava una t-shirt di Matricole&Meteore, mi rimane il secondo e unico metodo per potere sfogare mesi di idrofobia sottaciuta
Ho solo bisogno che una caserma militare accetti una mia visita nel ruolo di ispettrice provvisoria. Solo per entrare nelle zone letto, lanciare a terra una giarrettiera nera facendola strisciare sul pavimento, e nel caso comparissero dei granelli di polvere sul pizzo perché il pavimento non è stato lucidato bene, punire con sadismo con tre procedimenti che non elencherò i giovani virgulti pronti alla morte

4.2.04

Sento canticchiare la sigla di startrek next generation sul tetto.
Esco dal finestrone con sforzo reumatico, è Picard in drop ufficiale.
“sono qui a testare nuove forme di vita, vengo in pace” e tira fuori un clistere da un litro di pace e le macchie di roscharch. Le sfoglio.
“questa macchia sei tu in carrozzella”
“scusa, è la locandina di Xmen2”
dà un colpetto al suo comunicatore di fosfotitanio, sussurra qualcosa irritato e dopo trenta secondi un membro dell’equipaggio con una pallottola in fronte precipita sul mio tetto.
“questa è la fotocopia venuta male di un culo di maschio, umano, adulto, capelli neri, occhi azzurri, bellissimo, voce baritonale. Questo è un polmone vero con enfisema, spalmato sul foglio. Questa macchia nera è la foto di puff diddy a due anni. Questo è il febbraio del calendario pirelli 2004.”
Comunicatore. Altro membro dell’enterprise che si spiaccica sulle tegole con un phaser nel culo.
“questa è una mimetica militare, questo è un home theatre LG bluetooth, questa la radiografia di un cuore a pezzi”
“basta così, mi fai commuovere. E noi non abbiamo fazzoletti sulla nave. Pensa che io non mi sono mai soffiato il naso da quando sono nato”
“E allora? Io conosco chi non mangia crostacei perché pensa che siano alieni e tra poco domineranno la terra, e quindi lui sarà risparmiato e eletto collaboratore amministrativo dell’impero. Conosco uno che è entrato all’enoteca “Il regno di bacco” e ha chiesto una becks con appeso al collo il tastevin bordolese per degustarla. E conosco uno che vive su un divano nel magazzino di Divani&Divani perché è suo, l’ha comprato ma non riesce a trasportarlo in casa”
“E allora?un mio guardiamarina canta la cavalcata delle valchirie col naso.”
“e io conosco un provider che ha solo due persone al call center”
“è troppo.” Si mette le mani sulla fronte estesa.
Gli passo la barclay, fa un tiro e sviene per sette minuti. Guardo l’alba che sta spuntando, attraverso i cadaveri sul mio tetto.
Rinviene tossendo accusandomi di omicidio premeditato per nicotina.
Andiamo dall’altra parte del tetto per guardare l’alba e mentre calpesta le salme dei suoi ex colleghi mi fa la predica del fumo passivo.
“capitano, mi devi portare via”
“perché?”
“innanzitutto perché voglio due polmoni nuovi, poi perché non posso davvero stare qui a febbraio, soprattutto questa settimana, infine -ma è trascurabile- mi voglio fare Data.”
“non posso lasciare niente né portare niente con me. Ma al massimo posso regalarti tre magici semi del cactus della ganja di san pedro klingon”
“senti. Dovete studiare il mio cervello.Non dormo da lunedì e riesco ancora a fumare le sigarette dal lato giusto”
“hai ragione. Devo portarti con me. Ma sulla nave non si può fumare”
“..
un’altra volta eh?”
un’altra volta.