30.3.04

Avvicinandosi qualche ragionevole sacramento, gruppi entusiastici di adulti dentro sacchi di iuta saltellano in fila indiana verso il sagrato.
Si alza il vento, il profumo intenso di croissant alla crema pasticcera proveniente dal The Wizard investe anche me a 18 metri di altezza. La fila si blocca, si guarda in faccia e la divisione mariti coatti si stacca dal gruppo angelus e saltella in retromarcia.
I pasticcieri del The Wizard notoriamente urinano nella pasta delle brioches e la mescolano con arti occasionali. Si dice che un vecchio dipendente panettiere con solidi precedenti di spaccio abbia buttato due etti di cocaina nell’impasto delle michette all’arrivo di due carabinieri nel negozio.
La signora G. di via Colombo ha giurato nel 1989 di aver trovato nel suo sfilatino un reggiseno playtex di taglia seconda.
Nessuno ha mai saputo cosa fossero le olive del pane alle olive. Ma a me ne hanno trovate un paio durante la tac.
Si alza il vento. Cammino sulle tegole, penso ai marzo migliori, quelli con i polmoni rosa seduta su un ciliegio che la Sensibilità&Badili srl ha demolito scavalcando l’unicef. penso che Costanzo non ce la fa più.Che sto accendendo da venti minuti una sigaretta col cavatappi e che finalmente con l’ora legale il mio orologio dopo cinque mesi fa l’ora giusta. Poi ripensandoci non me ne frega un cazzo.
Cammino sulle tegole. E vedo qualcuno seduto dall’altra parte, di spalle, vicino al velux. Attraverso il tetto lo raggiungo, ciao, ti ho scritto una cosa, la bruci tu per favore. Gli passo l’accendino. Lui mi sorride, hai le maniglie di due taglie in più ma mi piaci lo stesso mi dice, poi accende e brucia un angolo del foglio.
Guarda la pagina annerirsi, poi insieme spariscono nel vento carico di croissant e di cocaina.