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Seduto nell’angolo punitivo, tirò le somme dei dodici anni della sua vita.
Si rese conto in quel momento di non essere vestito abbastanza bene per affrontare i suoi due smisurati quesiti esistenziali, quelli che ormai lo accompagnavano per la strada la mattina, che lo scortavano a merenda, all’intervallo e anche al vespasiano.
Uno. Cosa la natura gli aveva dato? E cosa avrebbe potuto fare nella vita?
Due. Come poteva rubare i pattini Fisher Price di suo cugino Colla?
Si concentrò sul secondo.
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20 pagine ancora?
sono mostruosamente senza speranze.