10.9.03

L’acume femminile raggiunge la maturità non appena percepisce e abbraccia la filosofia del coordinato.
Tale baluardo è raggiunto spontaneamente, come l’istinto materno: un giorno ti svegli con utero più cordiale del solito e ti accorgi che il neonato che mangia pappine non è una pubblicità che promuove la capsula bifase contro i radicali liberi.
Per pura informazione ripetere continuamente come un mantra la parola “spartiacque” può aiutare a allontanare questo istinto, e in alcuni casi fa anche abortire.
Ma dicevamo.
Ogni essere umano desidera un trapasso esteticamente scenografico.
Fosbury dal quinto piano di condominio, schianto su ingresso della Cariplo.
Abbraccio volontario -in qualità di pedone- a ferrari maranello in corsia di sorpasso sull’A4
Infarto da loggetta della Scala con caduta libera su violoncellista
Intossicazione per aver succhiato 400 grammi di tempera Cyano
A questo punto qualsiasi esponente del sesso femminile ha già realizzato che gli elementi scenici si vanificano senza il coordinato intimo impegnativo (no Pompea) sul quale possa coaugularsi meglio il decesso.

Antefatto:
M. (sposata -cattolica), colpita da dettaglio spirituale sotto jeans: “Arkangel, ma tu hai le mutande nere!”
Arkangel (colica), considerando che la parola ‘perizoma’ davanti a una cattolica sollecita ricerche infinite di numeri di cellulare degli Esorcisti di Brugherio in multipli di sei: “m..”
M. (cattolica-SPOSATA): “dovrei comprarmene un paio anch’io, NERE, ma cosa me ne faccio?”